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Il dono dei suoi profumi e dei suoi colori ci giunge sempre inaspettato. Una sua conoscenza profonda permette una discesa nel profondo del nostro Sè. E’ una pianta distaccata,elegante ed indulgente verso le poche cure che le attendiamo. In particolare la pigna ci appare ogni volta affascinante perché svela un lungo lavoro nel forgiare un frutto dall’architettura ordinata e dai colori contrastanti. Sembra quasi di vederne e di sentirne la fatica. La chioma della magnolia offre le condizioni migliori per riflettere sarà per la sua forma che,se lasciata libera, ci avvolge dalla base all’apice del fusto o per il suo silenzio.
Gli alberi tutti inducono al raccoglimento.La magnolia però trasmette un senso di calma. Si percepisce chiaramente la sua potenza. Ci si sente avvolti da un aurea di eterno. Ci coinvolge nella sua immobilità, nella sua fortezza e nell’ostinatezza di quel voler rimanere sempre verde. Le sue foglie coriacee danno un senso esagerato di riposo e di infinito. Tra loro si perceposce come una calma densità che solo lo spirito raggiante dei grandi fiori sboccianti qua e la riesce a penetrare. L’intrecciarsi dei pensieri si può districare meditando tra il suo forte abbraccio. Le sue radici si possono immaginare sprofondate nel terreno, possenti, ben individualizzate impegnate ad intrecciare relazioni con le altre vicino.La scoperta della sua vitalità sotterranea impressiona. La disattenzione al presente ci fa passare accanto senza che ci accorgiamo del miracolo ben visibile della sua fioritura.E’ il suo profumo a risvegliarci e a richiamarci sotto la sua chioma. L’istantanea del suo ritratto testimonia il percorso di conoscenza reciproca. Adesso c’è la consapevolezza che non c’è più bisogno di fare molto perché “tutto è già qui” sotto un grande albero.
Michela Moretto
dal libro collettivo a tiratura limitata: “ Senza titolo”
Vicenza 2019